Da Puntoelinea Blog, Leonardo.it; 19 giugno 2008
di Gaia Gulizia
TEATRIDITHALIA presenta:
Line, il tempo di Agota Kristof
Con Fabrizio Matteini, Karin Freschi e Francesca Frigoli
Regia di Giuseppe Isgrò
Milano, Teatro dell'Elfo, via Ciro Menotti 11
Domenica 8 giugno 2008
I sentimenti. Il dissertarne, il viverli, il “subirli”.
Dimensioni che si intrecciano, ma che risultano diverse, alla prova dei fatti.
Si può parlare d’amore, si possono fare ipotesi e formulare desiderata, ma tutto o quasi cambia, quando si è attori principali del dramma.
Un teatrino delle bambole, di quelli che ci vengono soffiati in sogno nelle ore notturne, ed una storia da libro delle favole illustrato.
Line e Marc, lei bambina lui ragazzo-quasi-uomo: lei “innamorata” di lui, di lui innamorato-di-un’altra-che-non-ama-lui.
Ognuno dei due parla del suo amore indirizzato in modo disperato a qualcuno che non lo accoglie, con la follìa del sentimento ed insieme con una propria personale lucidità e sicurezza, che però cozza con quella dell’altro: per il semplice, drammatico motivo che l’oggetto d’amore non coincide. Quando Marc torna dalla dimensione del tempo nella quale era stato inghiottito lasciando indietro la bambina Line, e le porge in regalo la possibilità del suo “cuore”, l’ormai adulta bambina ha imparato a far giocare a nascondino il suo sentire, e chiude gli occhi e la porta. Nonostante il giardinetto nel quale si ritrovano sia sempre lo stesso. Ma senza il gioco del cerchio: questo cambia tutto, se ci si pensa bene.
Qual è la tua verità, Amore? Quale l’essenza del tuo carattere? O forse sono gli esseri umani che ti maltrattano e ti imprigionano, cambiandoti i connotati?
Il testo di Agota Kristof ha un profumo leggero, ma parla con voce profonda.
E gli attori lo aiutano molto, con essenzialità che lascia passare quel che serve.